lunedì 9 aprile 2018

PRIME IMPRESSIONI SU: CIME TEMPESTOSE



Salve a tutti amici lettori! 
Oggi voglio parlarvi  del  romanzo che sto leggendo in questi giorni: Cime Tempestose di Emily Bronte. Questa non sarà una recensione vera e propria (il romanzo non l’ho ancora finito) ma le mie impressioni su ciò che ho letto fino ad adesso (ho superato la metà del libro). 


Possedevo questo libro ormai da anni ma non mi decidevo mai a leggerlo, un po perchè provo sempre una sorta di timore nell’iniziare grandi romanzi come questo, un po per via dell’edizione che posseggo: la tanto criticata Newton Compton. 
 Ecco, mi sono dovuta ricredere su entrambi i punti. 

Prima di iniziare il romanzo, proprio per avere un quadro completo, ho deciso di leggere la prefazione, cosa che non faccio praticamente mai….. sbagliato! fatelo!, leggete le prefazioni soprattutto in romanzi così datati, ti permettono di capire ciò che sta dietro la stesura del romanzo, si conosce meglio l’autore o autrice, cosa lo ha spinto a narrare quella determinata storia. 
Ad esempio mi ha permesso di sapere che le tre sorelle Bronte hanno dato un contributo sostanziale all’emancipazione soprattutto intellettuale della donna, che si ribella al suo stato di soggezione e fa sentire finalmente la sua voce. 
Il romanzo è stato scritto quando Emily Bronte ha tra i ventisei e i ventisette anni, e di li a poco morirà a soli trent’anni a causa di una malattia che lei stessa non accetterà mai e rifiutando qualsiasi tipo di terapia. Devo dire che all’inizio mi sono trovata un pò in difficolta con le parentele… si proprio così, tutti hanno nomi molto simili e secondo me non viene spiegato molto bene chi è parente di chi, nelle primissime pagine. Per risolvere il problema ho cercato su google l’albero genealogico e l’ho trovato! questo piccolo schema mi ha aiutato moltissimo a capire meglio, infatti superato questo piccolo scoglio la lettura ha preso a scorrere velocissima, non sembra di leggere un romanzo dell’800, il lessico è molto semplice e per niente datato. 

Sono rimasta molto colpita dai due personaggi principali Catherine e Heatcliff e dal loro rapporto così morboso e in un certo senso “malato” che è stato capace di generare odio e sofferenza alle persone che li circondavano. Era di gran lunga troppo affezionata a Heatcliff. 

Il peggior castigo che si potesse escogitare  per punirla, consisteva nel costringerla a star lontana da lui; eppure veniva rimproverata a causa sua  più di chiunque altro di noi. 
 Mi sentirei umiliata sposando Heathcliff adesso; e lui perciò non saprà mail quanto lo amo. Non lo amo perchè è bello, Nelly, ma perchè è ancora di più uguale a me stessa di quanto possa esserlo io.

Non voglio giacere là da sola; potranno seppellirmi a quattro metri di profondità, e farmi crollare addosso la chiesa ma non avrò riposo finchè non sarai con me…. non lo avrò mai! 

La loro caratterizzazione, così ben riuscita,  prende vita grazie agli intensi dialoghi, poco spazio viene lasciato alle descrizioni sia dei personaggi che dei luoghi, tutto prende vita con il susseguirsi incessante degli eventi, non ci sono tempi “morti” o pagine  “tirate” solo per allungare la storia. Insomma, da come avrete capito, fino a questo punto mi è piaciuto molto e mi ha coinvolta come non mi succedeva da tempo, spero che si mantenga questa linea fino alla fine del romanzo. 

Per quanto riguarda l’edizione, non mi so trovando male, si il carattere usato è un po troppo piccolo, però non ho trovato nessun errore fino ad adesso. So che le edizioni newton compton sono molto criticate soprattutto perchè tradotte male, bhè io non posso dirvi se è vero questo, anche perchè è il primo romanzo che leggo di questa casa editrice,  però posso assicurarvi che per il momento la mia esperienza di lettura è più che positiva!

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